Riportiamo il testo integrale dell’intervista di Annarita Bova, giornalista de La Nuova Ferrara, al nostro direttore generale Alfredo Amman, pubblicata sul quotidiano di giovedì 3 agosto 2023
Parla Amman, direttore di Clara
«Dal 2024 significative novità»
Raccolta rifiuti Futuro green
di Annarita Bova
Comacchio e suoi Lidi sono realtà molto particolari e non è certo facile gestire un territorio che cambia in maniera radicale ad ogni stagione. Le Valli e di conseguenza l’acqua più alta della terra, le immense zone rurali e i piccoli centri abitati e i 20 chilometri di costa caratterizzati soprattutto da seconde case. La popolazione da giugno aumenta in maniera esponenziale fino alla fine di agosto e tutti i servizi vanno riprogrammati. Soprattutto per quel che concerne i rifiuti: abbandono senza controllo, arenile da pulire quotidianamente e centinaia di attività che lavorano senza sosta. Terza società, per dimensioni, in Emilia-Romagna, Clara è affidataria del servizio di gestione rifiuti anche su Comacchio e a “raccontare” il lavoro quotidiano è il direttore Alfredo Amman.
Comacchio e i suoi Lidi: come si affronta il tema della gestione dei rifiuti in un territorio che ha queste peculiarità urbanistiche e questo tipo di turismo?
«Comacchio è una realtà decisamente complessa per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Basti pensare che si passa dai circa 20mila abitanti nel periodo invernale agli oltre 200mila nella stagione estiva, con un dato complessivo che supera i 2milioni di presenze l’anno. I picchi si hanno ovviamente tra giugno e agosto, e soprattutto nei fine settimana. Questo comporta le necessità di un dimensionamento del servizio diversificato in base alla stagionalità e al numero di presenze, con tutte le difficoltà che si possono immaginare. Oggi in due dei sette Lidi comacchiesi c’è la raccolta porta a porta, mentre nei restanti cinque il servizio è gestito in modo prevalente tramite cassonetti stradali, con contenitori per l’umido, per il secco riciclabile, per l’indifferenziato, per il verde, per il vetro. A questi si aggiungono i ritiri a domicilio su chiamata, attivi in tutto il territorio, per ingombranti e grandi quantità di verde. In più c’è un centro di raccolta, tra Comacchio a Porto Garibaldi, e l’Ecomobile, servizio itinerante per quei piccoli rifiuti che non possono essere gestiti tramite i contenitori stradali. In definitiva, la gamma dei servizi è già ora molto articolata e funzionale».
Un’offerta che purtroppo non ferma la piaga degli abbandoni e le diffuse criticità in termini di decoro: le immagini delle piccole discariche abusive che si formano accanto ai cassonetti sono sempre all’ordine del giorno. Quali strumenti potrebbero essere messi in campo per contrastare questo fenomeno?
«La società è certamente un ingranaggio fondamentale della macchina da mettere in moto per migliorare il quadro. Esperienze di altre coste italiane, similari per conformazione e frequentazione, ci fanno ben sperare che la modifica del sistema di raccolta porti uno stato di coscienza diffusa sul valore del territorio e, perché no, anche dei beni immobili presenti e delle frequentazioni turistiche, base dell’economia costiera. I problemi attuali sui Lidi comacchiesi derivano in gran parte dalla mancanza di senso civico di alcuni, e dal rifiuto di attenersi alle regole del servizio, o anche solo d’informarsi per seguirle al meglio. I cassonetti per il secco riciclabile (che dovrebbero contenere solo carta, plastica e lattine) traboccanti di rifiuti indifferenziati, anche di grandi dimensioni, sono solo un esempio. C’è poi forse una certa diffidenza nell’utilizzo dei servizi dedicati: chi abbandona un materasso accanto ad una campana del vetro potrebbe, gratuitamente e con uno sforzo fisico sicuramente minore, richiederne il ritiro a domicilio. Tenga conto che l’abbandono di rifiuti rientra tra i reati ambientali, e Clara non ha nessuna autorità per intervenire: d’altra parte non possiamo immaginare, su un territorio così affascinante, esteso e ameno, di avere forze dell’ordine ad ogni angolo. La catena che porta a questo genere di reati, come l’abbandono, è lunga, e spesso parte inconsapevolmente da chi sceglie di far eseguire piccole manutenzioni e riparazioni a soggetti non accreditati, che in quanto tali altro non possono fare che abbandonare gli scarti del loro lavoro sul territorio. Tra l’altro, vale la pena ricordare che l’abbandono o lo smaltimento incontrollato dei rifiuti, specialmente quelli pericolosi (tra cui rientrano batterie, oli minerali, frigoriferi, televisori e altri rifiuti apparentemente innocui), arrecano danni e inquinamento ambientale, con costi a carico di tutta la collettività».
Videosorveglianza e sanzioni potrebbero essere determinanti nella risoluzione del problema?
«Il Comune ha posizionato alcune fototrappole, nei luoghi più critici, ma si tratta di una misura puntiforme, che, sebbene utile come deterrente, non sembra essere decisiva. Le democrazie e le società evolute si sostengono su un patto sociale e di convivenza, dove la forza della legge e della repressione dovrebbe idealmente operare solo per eccezione. A volte, leggendo le innumerevoli lamentele sulla conservazione dell’ambiente di Comacchio e sulle presunte responsabilità di Clara, che nella mente dei più dovrebbe rincorrere qualunque abbandono con tempestività da supereroe, mi fa pensare che i nostri interlocutori siano spesso gli stessi proprietari delle case che occupano e che ritengano naturale delegare a terzi, tra cui Clara, l’onere di rimediare ai danni provocati da chi deturpa il territorio: vista la quantità di abbandoni, sono certo che ogni frequentatore della nostra stupenda costa conosca un’attività economica, un artigiano, o semplicemente un turista che di prassi abbandona, come se fosse un comportamento normale e socialmente accettabile. Clara è fortemente impegnata nell’informazione continua e nell’educazione ambientale, ma, mi consenta, quando vedo abbandonati per strada intere mobilie, sanitari, macerie o semplicemente sacchi neri pieni di non si sa cosa, penso che non è questione di educazione ambientale, forse più di fondamentali della vita civile».
Ci sono progetti in vista al riguardo?
«Sì, a partire dal 2024 ci saranno novità significative nel sistema di raccolta, con investimenti importanti a cui concorreranno anche fondi del Pnrr. Parallelamente, svilupperemo un’attività di comunicazione mirata a modificare l’approccio alla gestione individuale dei rifiuti da parte di proprietari e fruitori di seconde case, ma anche di attività produttive e imprese. Per fare questo, avremo bisogno di coinvolgere tutti i portatori d’interesse del territorio: proprietari dei beni immobili, agenzie, stabilimenti balneari, associazioni di categoria, ambientalisti, oltre naturalmente alle istituzioni pubbliche».
Quali sono le modifiche previste, cosa comporteranno in termini d’impegno per i turisti e le aziende e quali cambiamenti possiamo aspettarci dal punto di vista ambientale?
«In questa fase stiamo lavorando a un progetto tecnico sfidante, e chiaramente dovendolo porre in gara secondo le normative, non posso anticipare molto. Ci sarà sicuramente un forte intervento su tutto l’arredo urbano destinato alla raccolta. Ci sarà anche una forte spinta al rispetto dei più moderni dettami tecnici sull’esecuzione di questi servizi, anche secondo le indicazioni della Regione Emilia-Romagna. Concettualmente abbiamo osservato le modalità di frequentazione dei Lidi: certamente vi è un utilizzo da fine settimana, che con il passare degli anni ha intensificato il numero di giornate passate al mare, con un serio cambiamento anche dell’offerta ricreativa dei Lidi stessi, non più relegata al solo picco estivo. Rimane comunque, tipico della nostra Italia, l’alto numero di presenze in corrispondenza del mese di agosto, arrivi di proprietari di casa, ma anche da piccole vacanze settimanali o semplicemente gite in giornata. Con questa fotografia, cercheremo d’intervenire sugli attori economici del territorio (stabilimenti balneari, ricettività in generale, ristorazione), in modo da offrire loro la possibilità, a regole definite, condivise e certe, un modo di smaltire lo scarto delle loro attività. Per frequentatori e turisti stiamo pensando a un sistema di conferimento che permetta la massima flessibilità di utilizzo dei luoghi, anche semplicemente per un fine settimana. Possiamo sicuramente affermare che l’intento è quello di garantire a tutti i frequentatori dei Lidi un servizio di qualità, omogeneo ma capillare e accurato, chiaro e semplice da utilizzare, anche con l’aiuto delle nuove tecnologie. Quello che ci aspettiamo è la collaborazione di tutti, dai proprietari storici di case di vacanza ai turisti occasionali, dai grandi produttori di rifiuti come stabilimenti e ristoranti, ai piccoli negozi. Come detto, abbiamo un obiettivo importante, che è quello di trasmettere i vantaggi che una trasformazione dei comportamenti dei singoli può avere in termini di pregio del territorio, e di conseguenza di valore aggiunto per l’indotto turistico, e non ultimo per il patrimonio immobiliare, anche privato».
Clara, in generale, come si raffigura e si posiziona nello scenario regionale?
«La società rappresenta, per utenze servite, il terzo operatore regionale, dopo le due multiutility Hera ed Iren. Nati dall’aggregazione di due società locali, siamo innegabilmente un soggetto molto radicato sul territorio. Da anni ormai sviluppiamo il bilancio del Valore Pubblico, che ci permette di rappresentare, oltre i risultati economici, anche gli altri valori fondanti della società. In questi mesi stiamo completando il percorso per il rinnovo dell’affidamento del servizio d’igiene urbana sulla provincia, mentre stiamo compiendo grandi sforzi organizzativi e operativi, che ci hanno permesso di accedere ad alcuni progetti del Pnrr. La società, come poche altre, sta spingendo molto anche sul fronte dell’interfaccia con l’utente attraverso modalità “smart”. Pur mantenendo attivo il call center, abbiamo puntato molto sul rapporto digitale con i nostri clienti. Attraverso il sito internet i nostri utenti hanno il controllo da remoto sia della propria posizione sia dei servizi, potendo effettuare richieste, prenotazioni e segnalazioni direttamente dal portale. I prossimi mesi, anche con l’importante intervento progettuale su Comacchio, oramai improrogabile, saranno determinanti per il consolidamento dell’azienda come operatore economico di riferimento per la provincia di Ferrara, con i suoi oltre 400 dipendenti, l’importante indotto che genera e con il suo ruolo di primo piano nella cura del territorio».
Va proprio tutto bene?
«Sarebbe ingenuo da parte nostra pensarlo. Abbiamo anche noi i nostri problemi. Un territorio vasto, nuclei abitativi molto dispersi, una platea di utenti molto estesa e diversificata nelle abitudini e nell’attenzione all’ambiente e al decoro. Mentirei se le dicessi che non ci dimentichiamo mai di qualche utente, ma posso dirle che l’azienda è proiettata sul tracciamento del proprio operato, con l’obiettivo di ridurre al minimo gli errori: noi ce la mettiamo tutta, Clara ci crede. E anche moltissimi nostri utenti, anche se a volte capita che si debba ritornare a casa di qualcuno di loro per “recuperare” una pattumella dimenticata».l© RIPRODUZIONE RISERVATA
Scarica il pdf con l’intervista integrale: Intervista de La Nuova Ferrara al direttore generale di CLARA - 3.8.2023 (757,04 KB)